La neve tutta intorno, un muro bianco sotto i tubolari, il potere e la gloria: Nibali ex machina, Nibali dogma rosa, Nibali primo sull'ultimo arrivo in salita, quello epico delle Tre Cime di Lavaredo che nel 1968 incoronò Eddy Merckx e oggi cinge Vincenzo Nibali, il re del Giro d'Italia 2013. Tre chilometri di pendenze assolute per frantumare le ultime resistenze degli ultimi attaccanti e degli ultimi avversari della generale. La maglia rosa si prende la scena sul traguardo dolomitico per l'assolo più bello, il capolavoro in rosa, e poi ci sono i colombiani: Fabio Duarte a 17", Rigoberto Uran, che guadagna uno strameritato secondo posto della generale anche se a +4'43, e Carlos Betancur che di questo Giro e l'altro grande protagonista. Ilcafetero della AG2R La Mondiale fora a Cortina e dovrà fare a tutta mezza ascesa verso Passo Tre Croci in rimonta sul gruppo, poi dovrò cambiare ancora bici e ricominciare tutto da capo: Betancur vuole e si riprende la maglia bianca del miglior giovane, quella dell'astro nascente che scriverà tante altre pagine di ciclismo. Michele Scarponi invece arriva stremato oltre il minuto mentre Cadel Evans crolla a un minuto e mezzo e Mark Cavendish arriva ricoperto di neve quasi mezz'ora dopo. Citiamo il mannese perché Nibali gli strappa la leadership della classifica a punti, ma domani, mentre Vincenzo farà i primi brindisi in bici verso Brescia, Cannonballsi torchierà per l'ultima fatica, per il pokerissimo e per la maglia rossa.