A distanza di un anno dall’ultima volta, Ramunas Navardauskas torna a festeggiare sul podio del Giro d’Italia. Il corridore della Garmin-Sharp, che ha compiuto 25 anni lo scorso 30 maggio, vince la tappa dedicata alle vittime della tragedia del Vajont al termine di una fuga da lontano e dopo un allungo straordinario nel finale.
La fuga di giornata parte al km 70, e se ne vanno addirittura in 20: Navardauskas (Garmin-Sharo), Bonnafond (Ag2r), Rodriguez (Androni), Pirazzi (Bardiani), Martens (Blanco), Oss (Bmc), Sarmiento (Cannondale), Duque (Colombia), Le Bon (FDJ), Gusev (Katusha), Cobo (Movistar), Pauwels (Lotto Belisol), Keukeleire (Orica), Popovych (RadioShack), Puccio (Sky), Gretsch (Argos), Petrov (Saxo Tinkoff), Veuchelen (Vacansoleil), Di Luca (Vini Fantini) e Martinez (Euskaltel).
Il gruppo lascia fare, come ampiamente pronosticabile alla vigilia della corsa, e in pochi chilometri cede 4/5 minuti agli attaccanti di giornata, che li manterranno poi fino al traguardo del Vajont. Sulla prima salita, la lunga ma non impegnativa Sella Ciampigotto (Gpm di 2a categoria al 4% di pendenza media) non succede praticamente nulla: Pirazzi anticipa un po’ troppo lo sprint per ottenere i punti in chiave classifica scalatori, ma Rodriguez, evidentemente infastidito dai suoi scatti anticipati, lo va a prendere a alla fine lo anticipa in vetta al Gpm.
La picchiata in discesa verso Longarone e verso l’ultima salita in programma, quella che porta sulla diga del Vajont (Gpm di 1a categoria al 7% di pendenza media), vede andare all’avanscoperta il tedesco della Shimano, Gretsch, che resta davanti da solo fino a 20 km dall’arrivo. Quando viene raggiunto, e in poco tempo superato, dal treno a due vagoni formato da Navardauskas e Oss. I due, che viaggiano per oltre 10 km a oltre 50 km/h, procedono di comune accordo fino all’inizio dell’ultima ascesa. Qui Navardauskas, fino a ieri al servizio di Hesjedal, capisce che il momento di salutare l’italiano e procedere da solo.Uno, due, tre scatti: Oss tiene per un po’, poi deve cedere. E’ lo scatto decisivo, che regalerà la vittoria al lituano della Garmin-Sharp, già in maglia rosa nel 2012 al termine della cronometro a squadre di Verona: per Navardauskas, terzo lituano a vincere una tappa al Giro d’Italia, è la seconda vittoria di questo 2013.