Il velocista più forte del mondo (e forse di sempre) è lui, Mark Cavendish. Lo sprinter britannico fa cifra tonda a Treviso, nella tappa più corta di questo Giro d’Italia, appena 134 km ridotti poi in partenza a 129 per motivi di sicurezza, con una volata che mette insieme testa, tecnica e potenza: il successo è solare, netto. Agli avversari, Bouhanni secondo e Mezgec terzo, solo le briciole.
La tappa vive sull’iniziativa di cinque attaccanti (Felline, Belkov, De Backer, Marcato e Lammertinks), che partono al km 0 (Marcato si aggiungerà poco dopo) e restano all’attacco fino a poche centinaia di metri dal traguardo. I battistrada, che avranno un vantaggio massimo di poco superiore ai 3’30’’, accarezzano a lungo il sogno di giocarsi il successo di tappa a Treviso, anche perché sul tracciato piove tantissimo e per il gruppo lanciarsi all’inseguimento non è semplice. Davanti non ci sono uomini di classifica: l’Astana si defila e lascia che a guidare il gruppo siano le squadre dei velocisti. Omega Pharma Quick Step, Argos Shimano e Cannondale si mettono davanti a ‘menare’, ma il vantaggio non scende come sperato.
Serve un episodio per far sì che qualcun altro dia una mano là davanti. L’episodio è il ‘crollo definitivo di Wiggins’, che al termine dell’ultima salita si ritrova in coda al gruppo maglia rosa e in pianura perde le ruote dei migliori. La sua squadra, che inizialmente lo abbandona un po’ a se stesso, capita la situazione si stringe accanto al suo ex capitano (sì, perché nel frattempo il nuovo leader del Team Sky è diventato Uran, che resta davanti) e lo scorta fino all’arrivo. Dove Wiggins, che non sta bene e si vede, transiterà insieme ai suoi compagni a 3’35’’ dal vincitore di giornata.
Con Wiggins in ritardo e in difficoltà, in testa al gruppo si porta la Bmc di Cadel Evans, che non commette l’errore di Nibali di qualche giorno fa e aumenta il ritmo per far uscire definitivamente di classifica il britannico. Il risultato delle trenate di Phinney è la progressiva diminuzione del vantaggio dei battistrada, che – all’inizio dell’ultimo passaggio sul circuito cittadino – hanno ancora 30’’ sul gruppo ora trainato dai compagni di squadra di Cavendish. Il treno dell’Omega Pharma Quick Step è perfetto: Trentin e Steegmans fanno un lavoro incredibile nei chilometri finale. Per Cavendish, che parte ai 200 metri dall’arrivo, è quasi più facile del solito andare a prendersi anche il traguardo di Treviso, il terzo di questo Giro d’Italia dopo l’esordio di Napoli e la volata di Margherita di Savoia. Per il fulmine britannico si tratta della vittoria numero 100 in salita.