11 giugno, 2013

In bicicletta lungo il delta del Po

Una bella gita per tutta la famiglia tra paesaggi affascinanti e suggestivi castelli
Del fiume Po sappiamo tutto, ma non possiamo dire di conoscerlo veramente. Tra i pioppeti delle golene, a fianco di sterminati campi coltivati, attraverso piccoli e graziosi paesi ricchi di storia e lungo i suoi maestosi argini, corre una pista ciclabile che va da Bondeno fino a Gorino,località in cui il Po sfocia sull’Adriatico. E’ lunga 124 km e percorribile con qualsiasi bicicletta.Chi ha gambe molto allenate può anche decidere di affrontarla tutta d’un fiato, ma sarebbe un vero peccato perché l’opportunità che offre è di appropriarsi di luoghi splendidi, isolati e poco visibili altrimenti.

Le uniche salite sono rappresentate dagli argini, la pista ciclabile si interrompe solo durante l’attraversamento dei piccoli paesi, per tutto il percorso è pianeggiante, asfaltata e leggermente sterrata solo nel tratto finale. Queste caratteristiche, come suggerisce il portale Viagginbici (www.viagginbici.com/), il nuovo sito di cicloturismo e di viaggi a due ruote pensati per tutte le gambe. rendono il percorso ideale anche per le famiglie con bambini. La ciclabile Destra Po è ben segnalata e si può dividere idealmente in 5 tappe da organizzare anche nei fine settimana.
La prima è di 35 km. Si parte da Bondeno che è il più antico borgo del territorio ferrarese. I ritrovamenti archeologici risalgono al Neolitico, all’età del Bronzo del Ferro e all’epoca romana. La sua storia è strettamente legata all’idrografia del territorio come testimoniano i manufatti idraulici e i corsi d’acqua che l’attraversano: il Canale di Burana, il fiume Panaro e il Cavo Napoleonico. Simbolo di Bondeno la Rocca Possente di Stellata e proprio da qui parte la ciclabile con golene di pioppi, gelsi, olmi e salici da una parte e campi coltivati dall’altra. Si può prevedere di fare un pic nic in approdi attrezzati con tavoli e panche. In qualche punto si può decidere di attraversare il fiume grazie alle imbarcazioni che effettuano questo servizio ma solo per poter apprezzare la maestosità del fiume e la bellezza della natura che lo circonda

Da Pontelagoscuro, punto d’arrivo della prima tappa, si arriva dopo soli 16 km a Ro, centro agricolo che ha condiviso con il Po tutta la sua storia segnata da terribili e periodiche alluvioni. Immerso in un ambiente naturale di grande fascino e bellezza è il suo famoso Mulino, che poggia sull’acqua con due scafi e la cui pala di legno è azionata dalla corrente del fiume. Oggi oltre ad essere un museo all’aperto è anche una realtà produttiva dove è possibile assistere, per la gioia di grandi e piccini, a prove di macinatura e toccare con mano la farina integrale che a detta loro produce il “pane più buono del mondo”. Se calcolate di arrivarci per pranzo vale la pena assaggiare le prelibatezze al ristorante, in zone golenale, “Da Lazzaro e Dosolina”. Da segnalare. All'inizio del mese di luglio, la Sagra del Zanin, ovvero la festa del fagiolo, e a inizio settembre la Sagra della Miseria, sempre di carattere enogastronomico, che ripropone i piatti poveri ma gustosissimi della tradizione contadina.

Da Ro, dopo aver percorso 26 km si arriva a Serravalle e dopo altri 20 km a Mesola. Qui il paesaggio cambia. Ai boschetti di olmi e gelsi, ai pioppeti si sostituiscono canneti, distese paludose popolate da gallinelle d’acqua. A Mesola fino al X secolo c’era il mare: solo a partire dal XV secolo questa zona cominciò ad essere valorizzata dagli Estensi che vi costruirono un imponente Castello. Da visitare anche il Parco Naturale Bosco della Mesola.

L’ultimo tratto da Mesola a Goro, di 16 km, è imperdibile. Il ramo di Goro del delta del Po affascina chiunque abbia la fortuna di attraversarlo. L’aria comincia ad essere quella frizzantina del mare, e qua e là si incontrano i famosi casoni per la caccia e la pesca, tipici della zona. Il simbolo di Goro è il vecchio faro, oggi convertito in Lanterna dall’avanzare della costa che ha spostato a Gorino il porto. Da qui in poi solo il mare.