Abbiamo provato a lungo la trasmissione 1×11 Sram XX1, insieme alle nuove ruote Roam 60 con cerchio in carbonio. Forse non le smonteremo piu’ dalla nostra bici.
Il sistema e’ decisamente accattivante, l’uno-per-undici di Sram si e’ manifestato interessantissimo non appena e’ stato presentato, un anno e mezzo fa. La possibilita’ di non dover cambiare la corona della guarnitura e’ certamente allettante, anche per chi non subisce la tensione dell’agonismo. Nella loro quasi perfezione, se i gruppi di trasmissione soffrono di qualche debolezza e’ infatti piu’ sulle corone anteriori che sui pignoni della ruota dietro, non fosse altro che per lo scarto di dentatura: in questo senso, l’introduzione della doppia ci aveva gia’ tolto qualche residuo imbarazzo, ma ora la monomarcia di Sram sembrerebbe aver compiuto il salto definitivo, con la sua ampia gamma di rapporti. Abbiamo in uso il gruppo XX1 da qualche mese, ci abbiamo girato in lungo e in largo, in salita e in discesa, proprio come avrebbe fatto un utente evoluto a bordo di una bici evoluta, una full-fa-un-po’-tutto di Giant da 100 millimetri e ruote da 29 pollici. Che sono le nuovissime Sram Roam 60, con cerchio in carbonio.
Indifferentemente, con il comando Grip Shift a manopola o Trigger a doppia levetta sottomanubrio, l’XX1 funziona alla perfezione e fa anche risparmiare qualche grammo di peso (e di fatica), avendo tecnicamente optato per una sola corona alla guarnitura. Bene la tecnica, dunque, meno la vista: eravamo troppo abituati – da decenni – alle triple con esterna fino a 42 denti (ma ricordiamo ancora le 44 e le 46, anche ovali, simili a quelle che ora sembrano riaffacciarsi sulla scena). Le recenti doppie…
Potete leggere il test completo della trasmissione 1×11 Sram XX1 e delle ruote Roam 60 sul numero di aprile di Mountain Bike World, in edicola oppure su tablet e smartphone Apple e Android.
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